Come scegliere la caraffa filtrante
La caraffa filtrante è uno strumento molto utile, specialmente per chi non vuole acquistare un impianto di depurazione ed è stanco di trasportare quotidianamente casse d’acqua minerale in bottiglia. Quando quest’oggetto è stato proposto sul mercato, si è aperto un accanito dibattito sull’effettiva efficacia di questi sistemi: in molti sostenevano, infatti, che si trattasse soltanto di un’operazione di marketing e che la caraffa filtrante in realtà non riuscisse ad incidere davvero sul grado di purezza dell’acqua.Da allora sono state messe in campo molte innovazioni tecnologiche, legate soprattutto agli agenti chimici presenti nel sistema di filtraggio. Oggi è parere unanime che questi accessori siano effettivamente utili per eliminare le sostanze potenzialmente nocive e per ridurre il grado di durezza dell’acqua. In questa guida all’acquisto andremo ad illustrare il funzionamento della caraffa filtrante, le sue caratteristiche tecniche e strutturali e le modalità di manutenzione del prodotto, cercando di aiutarvi a scegliere il modello più adatto alle vostre esigenze.
A cosa serve la caraffa filtrante
Nonostante la qualità dell’acqua potabile sul nostro territorio sia tra le migliori in Europa e venga sottoposta ad analisi e controlli regolari, molti italiani preferiscono non bere l’acqua del rubinetto perché la ritengono troppo dura, lamentando in particolare un alto contenuto di calcare. Sebbene sia scientificamente provato che il consumo di calcare non ponga alcun rischio per la salute, molti sostengono che questo vada ad alterare il gusto dell’acqua e optano per l’utilizzo di caraffe filtranti, non solo per il consumo giornaliero di acqua, ma anche per la preparazione di tè e caffè o per riempire la caldaia del proprio ferro da stiro.
Un altro motivo che spinge i consumatori all’uso di filtri è la potenziale presenza nell’acqua di sostanze nocive, come pesticidi, composti chimici (cloro), metalli pesanti (piombo, rame e mercurio) e farmaci smaltiti attraverso le tubature. Anche se gli acquedotti italiani sono costantemente esaminati e sottoposti a processi di ultrafiltrazione, la qualità dell’acqua potabile è garantita solo fino all’allacciamento domestico, perciò l’acquisto di una caraffa filtrante si rende necessario per chiunque voglia essere sicuro di bere un’acqua quanto più pura possibile e priva di sapori e/o odori sgradevoli.
Secondo una serie di test effettuati, sia da associazioni di consumatori che da laboratori specializzati, le caraffe filtranti riescono effettivamente a ridurre sensibilmente la presenza di sostanze nocive presenti nell’acqua del rubinetto. Ricordiamo però che generalmente questi prodotti non possono agire sui microorganismi di natura batterica, quindi il loro utilizzo è da circoscrivere all’acqua potabile.
Come funziona la caraffa filtrante
Il primo elemento da approfondire riguarda il funzionamento della caraffa filtrante. Per capire l’utilità di questo accessorio, infatti, è necessario analizzare come avviene l’azione di depurazione dell’acqua.
Dal punto di vista strutturale, la caraffa filtrante si presenta come una classica brocca, al cui interno è però presente un filtro a forma di imbuto, che è il componente principale di questo apparecchio. La normale acqua del rubinetto dev’essere inserita dal collo della caraffa: il liquido scorrerà all’interno del filtro e, una volta depurato, si depositerà nella parte inferiore della brocca.Si noterà subito che il processo di filtraggio non è immediato: per eliminare le impurità infatti è necessario che l’acqua scorra lentamente attraverso il filtro.
Un aspetto positivo delle caraffe filtranti è che non necessitano di alimentazione elettrica per funzionare. Ciò implica che gli unici costi aggiuntivi da sostenere sono quelli legati alla sostituzione periodica del filtro. In definitiva, il funzionamento di questi apparecchi non è molto complesso e può essere facilmente appreso in pochi minuti. Prima di scegliere il modello di caraffa più adatto alle vostre esigenze, però, è necessario osservare attentamente le caratteristiche dei diversi tipi di filtri, così da poter calcolare costi e benefici.
Tipi di filtro
Le caraffe filtranti possono essere dotate di due differenti sistemi di filtraggio: il filtro a carboni attivi e il filtro con resine a scambio ionico.
Le due tipologie si differenziano per caratteristiche organiche e per il tipo di azione depurante che esercitano sull’acqua. Fatta questa distinzione, è opportuno far notare che attualmente molte caraffe offrono un sistema di filtraggio doppio che sfrutta sia le resine a scambio ionico, sia i carboni attivi. Vediamo tuttavia quali sono le principali caratteristiche di ciascuno di essi.
Filtro a carboni attivi
Come si intuisce dal nome, questo tipo di filtro è dotato di carboni attivi, degli agenti in grado di assorbire la maggior parte delle sostanze inquinanti, come residui calcarei, e di eliminare cattivi odori o sapori indesiderati.
Il principale svantaggio di questo materiale è quello di non incidere sulle sostanze inorganiche presenti nell’acqua. È possibile tuttavia aggiungere degli ioni che riescono ad attirare alcuni minerali, incrementando l’azione purificante. Il filtro a carboni attivi è meno selettivo rispetto a quello con resine a scambio ionico, tuttavia risulta ugualmente efficace nella depurazione della classica acqua potabile del rubinetto.
È da segnalare che spesso il filtro a carboni attivi rilascia nell’acqua una piccola percentuale di argento, metallo in grado di disinfettare l’acqua e di prevenire la proliferazione batterica all’interno del filtro.
Filtro con resine a scambio ionico
Con questo nome si identifica un filtro dotato di una speciale resina che, tramite una reazione chimica, permette di scambiare le sostanze inquinanti presenti nell’acqua con agenti innocui presenti nel filtro.
Esistono sia filtri a scambio cationico che filtri a scambio anionico. La differenza tra le due tipologie è che i primi scambiano soltanto ioni positivi, mentre i secondi scambiano soltanto ioni negativi. Chi non ha particolari necessità e non conosce bene le sostanze presenti nell’acqua del proprio rubinetto può orientarsi su un tipo di filtro misto, che permette lo scambio sia di ioni positivi che di ioni negativi.
Rispetto ai filtri a carboni attivi, che hanno un’azione più generica, i filtri con resine a scambio ionico sono molto più specifici, ovvero agiscono soltanto su particolari molecole.
Le aziende produttrici di caraffe che offrono questo sistema di filtraggio sono quindi obbligate a riportare sull’etichetta le sostanze che uno specifico modello è in grado di eliminare. Prima di effettuare l’acquisto di una caraffa con filtro a scambio ionico è quindi necessario compiere una piccola analisi in merito all’acqua di casa propria, così da essere certi di comprare il modello più adatto alle vostre esigenze.
Qual è il migliore tipo di filtro?
Dopo aver analizzato le caratteristiche dei due sistemi di filtraggio, possiamo affermare che non esista una tipologia migliore dell’altra: la valutazione dipenderà quindi interamente dalle vostre necessità specifiche.
Nonostante il costo delle caraffe filtranti sia abbastanza basso, per evitare di acquistare un filtro poco efficace è necessario considerare attentamente i pro e i contro delle due tipologie. Se la vostra acqua è priva di metalli pesanti vi consigliamo di acquistare il filtro a carboni attivi, che ha un’azione più generica e meno profonda. Se, al contrario, la vostra acqua presenta sostanze come cloro, calcio o ferro è meglio acquistare un filtro con resine a scambio ionico, più efficace su questo tipo di sostanze.
Caratteristiche tecniche
Un altro importante elemento da tenere a mente prima di acquistare una caraffa filtrante riguarda le sue caratteristiche strutturali, da valutare in base alle proprie esigenze specifiche.
Capienza e dimensioni
Una prima considerazione da fare in fase d’acquisto riguarda la capienza della brocca. I modelli più compatti hanno una capienza di circa 2 litri, mentre i modelli più grandi, adatti a famiglie numerose, possono contenere fino a 3,5 litri. Chi invece cerca un prodotto molto piccolo, adatto principalmente ad un uso individuale, può orientarsi su alcuni modelli particolari che si presentano come borracce o bottiglie dotate di filtro, dalla capienza di circa 1 litro.
Scegliere la capacità idonea alle proprie necessità è fondamentale, perché bisogna considerare che l’acqua inserita nella caraffa filtrante deve essere consumata nell’arco di una giornata. Lasciando l’acqua all’interno della caraffa troppo a lungo si rischia di vanificare l’effetto purificante. Gli esperti ritengono infatti che nell’acqua stagnante possa crearsi una proliferazione batterica dannosa per l’organismo.Le dimensioni della caraffa influiscono inoltre sulla possibilità di inserirla nel proprio frigorifero. I modelli da circa 2 litri, infatti, sono spesso progettati per essere inseriti nel vano controporta grazie a una forma più schiacciata. Se non vi piace consumare l’acqua a temperatura ambiente e preferite avere sempre una scorta di acqua fredda, assicuratevi perciò di verificare questa caratteristica al momento dell’acquisto.
Design
Il design è sicuramente un aspetto secondario rispetto ai filtri e alla capacità della caraffa filtrante, ma nel valutare due prodotti dalle caratteristiche tecniche sostanzialmente simili, questo elemento può fare la differenza per molti utenti, soprattutto perché la caraffa filtrante rappresenta di fatto un oggetto che sarà sempre visibile nella propria cucina. La maggior parte delle caraffe filtranti hanno linee molto essenziali e la classica forma rettangolare con un grosso manico posto sul lato. Chi si preoccupa dell’estetica del prodotto e ha l’esigenza di acquistare una caraffa filtrante che sia utile ma anche bella da presentare in tavola, dovrebbe orientarsi verso modelli dal design più accattivante, che ad esempio siano realizzati in acciaio anziché in plastica o presentino un manico in legno, forme arrotondate o colori più vivaci.
Funzioni
Le caraffe filtranti sono strumenti dal funzionamento alquanto basilare, tuttavia alcuni modelli offrono delle funzioni legate all’utilizzo del filtro. Spesso sul coperchio della brocca è infatti presente un piccolo display o una spia luminosa che segnalano quando il filtro sta per esaurire le sue capacità depurative, sfruttando un sensore che si attiva ogni volta che il serbatoio viene riempito e ogni volta che l’acqua viene versata dal beccuccio per un certo numero di secondi. Alcuni modelli (ad esempio le caraffe filtranti ZeroWater) sono inoltre venduti con un misuratore della qualità dell’acqua in dotazione, che mostrerà con esattezza la quantità di sostanze organiche e inorganiche disciolte nella propria acqua.Ricordiamo inoltre che, oltre al filtraggio delle impurità, con le caraffe filtranti non sarà possibile ottenere nessun effetto particolare. Se siete amanti dell’acqua gassata e volete un prodotto in grado di filtrare l’acqua e allo stesso tempo di renderla frizzante, vi consigliamo quindi l’acquisto di un prodotto specifico, ovvero il gasatore d’acqua. Chi volesse maggiori informazioni su questo tipo di prodotto può consultare la nostra guida all’acquisto del gasatore, nella quale vengono illustrate le sue caratteristiche tecniche e strutturali.
Manutenzione
La manutenzione della caraffa filtrante è molto importante e dev’essere tenuta in considerazione prima di effettuare l’acquisto, poiché implica una serie di costi aggiuntivi che è necessario calcolare attentamente. Abbiamo già parlato della possibilità che all’interno del filtro si sviluppino microorganismi batterici nocivi per il consumatore. Per scongiurare questa eventualità è bene tenere presente alcuni accorgimenti legati all’igiene, così da assicurarsi che la caraffa sia sempre in condizioni ottimali.
Il primo di questi accorgimenti è quello di non lasciare mai l’acqua all’interno della caraffa per più di un giorno, poiché potrebbero proliferare batteri dannosi per l’organismo.Cercate quindi di calcolare bene la quantità di acqua filtrata di cui avete bisogno, e se non necessitate di grossi quantitativi è meglio evitare di riempire la caraffa completamente.
Il secondo elemento fondamentale per la manutenzione della caraffa è la pulizia ordinaria del prodotto. La maggior parte dei modelli sono realizzati in plastica dura e possono essere facilmente smontati e lavati sotto acqua corrente, facendo attenzione a non utilizzare prodotti abrasivi. Evitate di mettere la caraffa in lavastoviglie, a meno che questa possibilità non sia espressamente consentita dall’azienda produttrice. Alcuni residui di sapone infatti potrebbero depositarsi all’interno della brocca e compromettere in modo determinante la qualità dell’acqua.
Se la brocca può essere lavata, il filtro no: questo componente deve infatti essere sostituito periodicamente.
Quando deve essere sostituito il filtro
La sostituzione del filtro è un passaggio fondamentale per assicurarsi che la caraffa sia sempre efficiente. Il motivo per cui questo step è obbligatorio è che i filtri sono dotati di sostanze specifiche che agiscono sulle impurità dell’acqua. Dopo un certo periodo di tempo queste sostanze si esauriscono ed il filtro non riesce più ad essere efficace.
Non è possibile fornire un’indicazione univoca rispetto alla durata di questi componenti (si parla di uno o due mesi a seconda dell’uso che si fa della caraffa), per questo motivo i produttori sono obbligati a fornire informazioni specifiche al riguardo e, nella maggior parte dei casi, dotano le proprie caraffe di un’apposita funzione che avvisa l’utente quando il filtro è scarico. Non è inoltre possibile utilizzare una tipologia di filtro diversa da quelli compatibili con il modello da voi scelto. Ciò significa che, se ad esempio avete acquistato una caraffa con filtro a carboni attivi, non potrete utilizzare un filtro a resine ionizzanti e viceversa (a meno che questa possibilità non sia espressamente comunicata dalla casa produttrice).
Il costo delle ricariche dei filtri deve quindi essere attentamente considerato prima di effettuare l’acquisto. Il prezzo della caraffa filtrante, infatti, è quasi sempre medio-basso, ma bisogna conteggiare la spesa costante delle ricariche, il cui prezzo varia in base ai modelli e alle marche.
Per andare incontro alle esigenze dei consumatori molte aziende, specialmente online, vendono le caraffe filtranti insieme ad un numero variabile di ricariche. Il nostro consiglio è quindi quello di tenere presente anche questo elemento, considerando l’eventuale risparmio derivante dall’acquisto di un set completo.
Le domande più frequenti sulla caraffa filtrante
Quanto costano le caraffe filtranti?
Il prezzo base di una caraffa filtrante da 2 litri si aggira attorno ai 20 €, ma può aumentare fino anche a 50 o 60 € per i modelli più capienti, dal design particolare o che utilizzino filtri verosimilmente più efficaci.
Per quanto riguarda i filtri, invece, questi sono solitamente venduti in confezioni da 3, 6 o 12 pezzi e costano all’incirca 5 € l’uno. Esiste poi la possibilità di acquistare confezioni di filtri compatibili con il proprio modello di caraffa filtrante e risparmiare circa 2 € al pezzo.
Calcolando la spesa iniziale e la spesa annuale per l’acquisto delle ricariche, il costo complessivo di una caraffa filtrante non è irrisorio ma è comunque di molto inferiore rispetto a quello dell’acqua minerale in bottiglie di plastica.
È necessario inoltre sottolineare il vantaggio per l’ambiente, dato che grazie a questi prodotti il consumo di plastica sarà ridotto al minimo, e ciò risulta molto importante alla luce delle recenti politiche ecologiche volte a limitare l’impiego di questo materiale altamente inquinante.
Le caraffe filtranti, inoltre, possono essere considerate come un buon sostituto di un impianto di depurazione domestico che, oltre ad essere molto più dispendioso di per sé, prevede alti costi di manodopera e di manutenzione.
È necessario, però, tenere presente che questi prodotti necessitano di una cura costante: la sostituzione dei filtri e il lavaggio della brocca sono infatti passaggi obbligati per ottenere condizioni igieniche ottimali e per assicurarsi la costante efficienza del prodotto. Consigliamo quindi l’acquisto di questo prodotto a chi non vuole bere l’acqua del rubinetto, ma allo stesso tempo non vuole sostenere spese ricorrenti come l’acquisto di acqua in bottiglia o costi eccessivi per la depurazione dell’acqua domestica.
Quali sono i migliori marchi di caraffe filtranti?
Chi è alla ricerca di una nuova caraffa filtrante solitamente si pone la domanda: Brita o Laica? Sono infatti l’azienda tedesca e il marchio italiano a contendersi il primato di vendite sul mercato italiano, grazie all’affidabilità dei propri sistemi di filtraggio e alla varietà di modelli disponibili. Senza dubbio ci sentiamo di raccomandare i prodotti di questi brand, ma consigliamo ai nostri lettori di considerare anche altri marchi, che offrono interessanti proposte a livello di qualità dei filtri (ZeroWater, BWT, Acala Quell) o del design dei propri prodotti (Waterdrop), senza trascurare modelli più essenziali (AmazonBasics) che, nonostante il prezzo mediamente più basso, offrono prestazioni comunque soddisfacenti.
Dove si buttano le cartucce delle caraffe filtranti?
Lo smaltimento dei filtri non è un’operazione così immediata come ci si potrebbe aspettare. Gli utenti che si preoccupano di riciclare le cartucce delle caraffe filtranti sanno che è necessario separare il contenuto del filtro dall’involucro di plastica e gettare il primo nell’indifferenziato e il secondo nel bidone della plastica. Bisogna però tenere presente che l’interno del filtro contiene alcune resine speciali che non possono essere eliminate nell’organico.Da qualche anno, Brita offre inoltre un sistema di riciclaggio dei propri filtri che permette ai consumatori di rivolgersi al rivenditore più vicino per smaltire correttamente i propri filtri. Se vi sta particolarmente a cuore l’impatto ambientale della vostra caraffa filtrante, vi consigliamo perciò di preferire questo marchio o informarvi sulla possibilità che il marchio da voi scelto offra un programma di smaltimento dei propri filtri.
Le caraffe filtranti contengono BPA?
Il bisfenolo A (o BPA) è una sostanza chimica utilizzata nella produzione della plastica che si pensa possa essere dannosa per il nostro organismo. Dal momento che la maggior parte delle caraffe filtranti sono fatte di plastica, è naturale chiedersi se la nostra acqua possa entrare a contatto con questo composto. La buona notizia è che le caraffe filtranti sono realizzate esclusivamente con plastiche alimentari, e cioè BPA-free, e questo vale anche per gli involucri dei filtri. Esiste inoltre una piccola percentuale di modelli realizzati quasi interamente in vetro oppure in acciaio.
Quali sono i vantaggi dell’acqua filtrata?
All’inizio di questa pagina abbiamo parlato del funzionamento delle caraffe filtranti, del loro ridotto impatto ambientale e dei loro effetti depurativi. Ma quali sono gli effettivi benefici dell’acqua filtrata rispetto all’acqua del rubinetto?
Tanto per cominciare, l’impiego di acqua filtrata nella preparazione dei cibi contribuisce a preservarne il gusto naturale, riducendo la presenza di minerali e metalli pesanti: senza il caratteristico sapore metallico di alcune acque, il cibo avrà quindi un gusto migliore ed è proprio per questo che sempre più ristoranti scelgono di utilizzare acqua filtrata nelle proprie cucine.
L’acqua filtrata è inoltre ottima per realizzare impasti per pane, pizze e dolci, perché ne favorisce il processo di lievitazione. Per finire, un elevato contenuto di minerali potrebbe alterare il gusto del caffè (rendendolo troppo amaro), mentre l’acqua filtrata permette di esaltare l’aroma della propria miscela senza sovrastarlo.
A questi vantaggi si aggiungono anche i benefici per la salute. È generalmente noto che bere molta acqua abbia diversi effetti salutari, ma in assenza di sostanze chimiche questi effetti sono ancora più evidenti. Per l’organismo è infatti più facile assimilare acqua filtrata e ciò contribuisce a migliorare l’idratazione della pelle e la salute dei denti, facilitare la digestione, ridurre il reflusso gastrico e migliorare la regolarità intestinale.
A questo proposito va detto che, oltre all’acqua da tavola, si dovrebbe idealmente anche filtrare l’acqua della doccia per ammorbidirla e renderla così più idonea all’idratazione di pelle e capelli.
Quali sono le migliori caraffe filtranti del 2022?
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Ho bisogno di bere acqua oligominerale per il buon funzionamento dei reni la brocca è consigliabile?
I filtri di queste caraffe non sono pensati per diminuire la quantità di minerali presente nell’acqua. Puoi leggere più informazioni nel paragrafo dedicato in questa pagina.
La mia nutrizionista mi sconsiglia l’uso della caraffa filtrante perche sostiene vengano eliminati anche i sali minerali. E’ vero? Io ho una Brita
In teoria la caraffa filtrante non dovrebbe eliminare i sali minerali dall’acqua.
Quando piove, l’acqua potabile nel mio paese è sconsigliata al consumo. Le caraffe con filtri risolverebbero il problema? Grazie, Nina Nadramija
No, purtroppo le caraffe filtranti funzionano solo con acqua potabile già depurata.
L’acqua filtrata di filtri bi-Flux Laica lasciano sul fondo della bottiglia di vetro un residuo bianco. Ma se non è calcare che cosa può essere?
Non sappiamo come aiutarti: il tipo di residuo infatti è legato alla composizione dell’acqua e non alla caraffa.
Buongiorno, vorrei sapere se queste caraffe di plastica hanno una scadenza o se il materiale con cui sono prodotte può essere utilizzato senza problem
Non è prevista una scadenza, il materiale plastico è atossico e adatto alla conservazione dell’acqua, in caso di danneggiamento però la caraffa deve essere sostituita.
In condominio abbiamo un impianto di depurazione e addolcitore per l’acqua, l’uso di una caraffa filtrante può servire?Se si quali filtri usare?
Ti consigliamo una caraffa con filtro a carboni attivi come ad esempio la Aqua Optima EJ0659
dove si possono acquistare?
Nella nostra tabella trovi i 5 prodotti che abbiamo selezionato con i vari negozi online dove puoi acquistarli.
La seppur piccola percentuale di argento rilasciata nell’acqua dal filtro a carboni attivi non è dannosa per il corpo umano?
No, tutti i filtri commercializzati sono clinicamente testati e non risultano dannosi per l’organismo.
Come si smaltiscono i filtri esausti e quale impatto ambientale generano?
i filtri si smaltiscono nel bidone dell’indifferenziata, purtroppo non sono componenti riciclabili.
la caraffa funziona solo con acque già potabili o è valida anche per acque non potabili?
Può essere usata solo con acqua potabile.